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martedì 16 agosto 2016

"Una Ventata d'Oriente"...

Quest'oggi il nostro viaggio non sarà alla scoperta del Giappone, ma di un'altra nazione asiatica: la Corea :) e dato che è tempo di giochi olimpici non potevamo non occuparci proprio dei giochi/passatempi estivi, ma non solo, coreani ;)

Il nostro itinerario ci porterà all'ombra degli alberi che popolano i parchi cittadini che d'estate e durante le feste diventano teatro di giochi all'aria aperta.
Ebbene sì, i coreani, soprattutto gli anziani, per passare il tempo all'aria aperta, nonostante la calura estiva, si ritrovano a cercar riparo sotto gli alberi, muniti di ventagli e di tanta voglia di divertirsi. E proprio stando in compagnia tra amici trascorrono piacevolmente il tempo a giocare a Janggi, gli scacchi coreani.

Il gioco del Janggi è stato importato dalla Cina, difatti ha molto in comune con lo Xianggi, gli scacchi cinesi. Ciononostante col tempo il gioco ha acquistato delle caratteristiche del tutto nuove, discostandosi dall'antica versione da cui ha tratto origine, pur conservando alcuni tratti originari.
Negli scacchi coreani le pedine sono ottagonali e di varie taglie disposte sulle linee diagonali. Si gioca con pezzi rossi o verdi. I rossi presentano i caratteri cinesi. I verdi presentano le stesse figure, ma in corsivo, però alcuni pezzi verdi hanno caratteri a sé stanti. 
Un altro dei giochi tradizionali molto diffuso e che trae sempre origine da un gioco cinese è il baduk, il go coreano. Lo si gioca con pedine bianche e nere e lo scopo è accerchiare gruppi di pedine avversarie eliminandole.
Questi giochi sono dei giochi, però, prettamente maschili.
Eh, già, in quel dell'Asia c'è una netta distinzione tra i giochi da uomini, quelli da donne e quelli da bambini.
I giochi femminili sono quelli di carte, in particolare il Hwatu che deriva dall'Hanafuda nipponico e che tradotto letteralmente significa battaglia di fiori. Le carte, infatti, non hanno numeri bensì rappresentazioni grafiche di diverse varietà di fiori.
La versione Coreana si gioca in due, tre o anche quattro persone, quella nipponica in due. Le varianti più note e più in voga di questo gioco di carte sono il Go-stop e il Seotda. Lo scopo del gioco è collezionare più punti. Vince, infatti, chi alla fine ottiene più punti.

Per i bimbi, invece, c'è lo Yut Nori, il gioco del bue, in voga già all'epoca dei tre regni, anche se le origini non sono ben chiare. Si pensa, infatti, che in principio sia stato usato per i riti divinatori. Assomiglia molto al nostro gioco dell'oca. Lo scopo del gioco è far sì che le quattro pedine (mal = cavalli) di cui si dispone escano dalla Porta Nord prima di quelle degli avversari. Il tabellone è composto da 29 caselle, di cui 4 rappresentano proprio i punti cardinali. Al posto dei dadi si usano, però, quattro bastoncini provvisti di una parte curva decorata e una piatta liscia. Lanciando in aria i bastoncini si possono ottenere 5 combinazioni che permetteranno alla pedina di avanzare di un tot di caselle: 1 se lanciando si ottiene la combinazione del maiale (Do); 2 se quella del cane (Gae); 3 se quella della pecora (Geol); 4 se quella del bue (Yut) e 5 se si ottiene quella del cavallo (Moe). Infine con la combinazione dello Yut o del Mo si ha anche diritto ad un turno in più. Si può anche decidere di far avanzare una delle quattro pedine di cui si dispone indistintamente.

Un gioco per uomini e donne colti è la versione coreana del Karuta, il Gioco dei Cento Poeti. Il conduttore del gioco recita la prima metà di una poesia classica di pochi versi e i giocatori devono trovare l'altra metà della poesia.
Gli anziani in campagna, invece, trascorrono il tempo praticando il Tai Chi e cantando, uno per volta, senza coretti. Di solito sono più le donne a cimentarsi nei balli e nel canto, soprattutto nei giorni di festa e in abiti tradizionali, ridendo e scherzando tra loro, mentre gli uomini sono più avvezzi alle chiacchiere da seduti mentre fumano, magari, le lunghe pipe.
Immancabile, infine, un classico dei classici e aggiungerei gli aggettivi internazionale e senza età, il kawi bawi bo, che tradotto sarebbe sasso-carta-forbici, la morra cinese per intenderci. Questo gioco non ha bisogno di spiegazione alcuna, ma è con questo gioco che un pensiero nasce spontaneo: lo sport non ha confini, anzi, è nato per unire... 


E voi che sport/giochi/passatempi preferite/praticate/giocate?
Se vi va condivideteli con noi ;)

Alla prossima ventata ^-^


Lo sport è l'esperanto delle razze (Jean Giraudoux)

   




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